Trovare gli schemi di calcio più adatti per finalizzare il gioco durante le partite richiede esperienza, preparazione e analisi delle posizioni in campo assunte da compagni di squadra e avversari. In questo estratto, ho sintetizzato 2 consigli utili da implementare nella tua tattica.
L’incredibile e inarrestabile evoluzione tecnologica dell’ultimo decennio ha portato numerosi cambiamenti per coloro che lavorano, vivono e si applicano nel mondo del calcio. Cambiamenti che influenzano inevitabilmente anche le figure rappresentative della società sportiva e dello staff tecnico, come ad esempio il team manager.
Tra gli allenatori più significativi degli ultimi anni c’è senz’altro Pep Guardiola, capace di imporre una propria personale visione di gioco nei tre grandi team che ha guidato.
La chiave del suo successo è certamente la grande conoscenza di questo mondo, la leadership e l’intelligenza emotiva, ma certamente anche la capacità di sviluppare gli elementi peculiari della sua tattica e di farli interpretare al meglio ai suoi giocatori.
Raccogliere ed elaborare dati reali, combinare gli stessi tra di loro ed usare tali risultanze per elaborare strategie ad hoc... Queste sono solo alcune delle motivazioni che stanno convincendo sempre più società sportive, di alto livello e non, a integrare la tecnologia gps nel calcio.
Ma è davvero la tecnologia più affidabile? Oltre agli innegabili pregi, ci sono anche degli evidenti limiti?
Il calcio è lo sport più universale e amato del mondo. Dietro a questo successo ci sono tante ragioni.
Una di queste è di sicuro la versatilità della disciplina, unita ad un’incredibile rapidità di evoluzione: tante sfaccettature in apparenza facili da imparare, che in realtà sono impossibili da conoscere fino in fondo. Tantissimi sono i segreti che il calcio nasconde, spesso diversificati a seconda del ruolo ricoperto, non solo come giocatore, ma anche come allenatore o dirigente.
Il tracciamento degli atleti è oramai una prassi consolidata nella preparazione delle squadre di calcio professionistiche (e prende sempre più piede anche a livello giovanile e semi-professionistico).
Attraverso le moderne tecnologie, infatti, ogni staff tecnico e sportivo è in grado di monitorare le performance di ogni singolo individuo, raccogliendo giorno dopo giorno una mole di dati qualitativi e quantitativi incredibile, utili a studiarne il comportamento e l’attitudine al fine di migliorarne le prestazioni.
Negli ultimi anni anche in Italia, come accade già da diversi anni all’estero, è stata adottata la prassi di monitorare e analizzare il comportamento e le prestazioni dei propri giocatori dopo ogni allenamento.
Ma perché farlo? Può davvero migliorare la preparazione atletica nel calcio? E in che misura?
Negli allenamenti di calcio a 11 (ma anche di calcio a 5) è sempre più frequente vedere il coach a bordo campo che controlla il lavoro in campo e, contemporaneamente, osserva con attenzione qualcosa sul tablet o sullo smartphone, oppure lo mostra a un collaboratore o a uno o più giocatori.
È infatti disponibile un ampio numero di App che aiutano l’allenatore e i suoi tecnici a svolgere al meglio l’allenamento, controllare i progressi dei giocatori, verificare l’andamento del lavoro individuale e di gruppo, controllare gli eventi più significativi della prestazione, capire dove si è sbagliato e dove si può migliorare. Quali sono queste App? E cosa permettono di fare?
L’attività sportiva, a tutti i livelli, fa sempre più uso di supporti tecnologici. Già da tempo esistono dispositivi digitali utili per migliorare le prestazioni individuali, sia del professionista che del dilettante, attraverso la misurazione dei parametri cinematici o biometrici e la restituzione di informazioni facilmente leggibili, agendo come una sorta di personal trainer e di motivatore automatico.
Le tecnologie offerte dal mercato sono varie e presentano punti di forza e difetti.
